Chatroulette deve decidere del proprio futuro, di fronte alle lusinghe dei VC americani, se rimanere ciò che è, o porre fine all’esagerata quantità di esibizionisti e maniaci vari che non vedono l’ora di mostrare il loro pene al mondo.
Attualmente il fondatore, Andrey Ternovskiy ha due possibilità di fronte: rimboccarsi le maniche e ripulire il servizio, oppure mettersi nelel mani di specialisti ed investitori per poter elaborare una valida strategia in tal proposito, visto che, come afferma TechCrunch, è circondato da VC come se fossero aquile che puntano la preda.
Dal punto di vista dell’investimento, la viralità di Chatroulette ed il fatto che il servizio gratuito di videochat sia visitato da circa 1 milione di visitatori unici al giorno ne fa un piatto prelibato, anche perchè più volte s’è detto che Chatroulette soddisfi il naturale bisogno delle persone di comunicare, anche e soprattutto con sconosciuti, ma è pur vero ch emolti deviati hanno non solo questa necessità ma anche la più impellente di dover mostrare il proprio pene, o peggio, al mondo.
Ultimamente il boss russo di Chatroulette sta lavorando insieme al fondatore di Napster Shawn Fanning (che attualmente è partito con una nuova startup, Path) per cercare di stabilire il da farsi, anche se in fondo, la scelta obbligata è quella di fornire Chatroulette di un video scan in grado di “leggere” la presenza di un pene in video e censurare la schermata.
Chatroulette deve decidere se vivere con i VC americani, rimanere indipendente e tirare avanti con annunci pubblicitari come “Play Duck Hunt” sotto i termini e condizioni d’uso del sito, che poi rimanda ad un sito di dating e non allo storico gioco Nintendo.