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Dopo tanto tempo riprendo in mano l’edizione italiana di Wired, in un viaggio in autobus senza aria condizionata che mi porta da casa al lavoro, ho voluto dare a Wired una possibilità nonostante la delusione per la prima gestione e l’incertezza del nuovo direttore.

L’impressione è che Wired sia più pop, ma decisamente più interessante, i redazionali sono più aperti, fatti di news che arrivano da oltreoceano più che dal solito cortiletto italiano, si parla più diffusamente di design, di tecnologia semplice e soprattutto sembrano essere venuti meno alcuni contratti pubblicitari con buona pace dei contenuti.

Bene, se la prima gestione della rivista mi portava a sfogliarla e basta, stavolta ho potuto leggere diversi articoli e con interesse, mi piace, tornerò a comprare la rivista (si questa qui me l’hanno passata in agenzia.. ).


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