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Social Collaboration

Quando si parla di Unified Communications and Collaboration ed in generale di sistemi aziendali, si entra in un vero e proprio terreno minato fatto di regole interne ed esterne, di leggi e regolamenti, ma non si tratta solo di materia scritta che va accettata come un dogma inviolabile, ma di vere e propri labirinti di tecnologie e software che nel nome del requisito formale, spesso non vengono aggiornati, sfuggono a quello che è lo sviluppo in ambito tecnologico e finiscono per causare all’azienda più problemi di quanti ne volessero risolvere.

Tempo fa ho avuto modo di leggere un’intervista a Olivier Thierry, Chief Marketing Officer di Zimbra, una suite open source in grado di gestire email, chat, social network aziendali e sistemi di condivisione dati, ed ho avuto l’opportunità di approfondire questi temi insieme a lui.
Secondo Thierry la sicurezza, la semplicità d’uso, l’integrazione con il cloud ed il mobile enablement sono i quattro comandamenti per quanto riguarda le piattaforme di Unified Communications and Collaboration.

Dalla mia esperienza di anni di lavoro, mi è capitato più volte di notare che c’è molta incertezza quando si tratta di scegliere software open source come se fossero il male assoluto, ma soprattutto poco sicuri. Il pensiero di Thierry in un certo senso mi ha fatto riflettere, perché mi ha ricordato del clamoroso bug Heartbleed che ha interessato i vari protocolli OpenSSL. La community dietro OpenSSL è stata in grado di produrre un update di sicurezza che di fatto ha risolto il problema, in pochissime ore, invece di giorni o mesi.

Ovviamente non è tutto rose e fiori, e per quanto riguarda i dati, e la permanenza degli stessi su server interni o cloud di terze parti c’è da sbattere la testa al muro.

Giustamente ogni azienda è “gelosa” dei propri dati, ed alcune hanno anche obblighi legali e di compliance quando si tratta di immagazinare e gestire dati. Di qui l’importanza sempre crescente della crittografia dei dati, in modo che gli stessi non solo siano inaccessibili dall’esterno, ma non possano essere “riconosciuti” nemmeno dalla società che gestisce i server in cui vengono immagazzinati i dati stessi.
Infine è bene sottolineare che tra i punti di forza di Zimbra vi è la totale integrazione con il cloud, sia esso privato che pubblico, e la possibilità di utilizzare il software senza alcun problema sia da desktop che da smartphone o tablet.


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