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Enciclopedia Britannica

L’ Enciclopedia Britannica, ha annunciato di aver rinnovato il suo sito web inserendo delle pagine che possono essere editate direttamente da dei contributors. Ma se questo vi suona come un Wiki, bhè vi sbagliate, almeno secondo Britannica.

Scott Panelas, portavoce Britannica, ha dichiarato: ” Noi non vogliamo competere con Wikipedia. La gente usa Wikipedia per un determinato tipo di cose e usa Britannica per altre, non siamo preoccupati di cosa fa o non fa Wikipedia. Facciamo quello che facciamo e siamo sempre alla ricerca di modi per farlo meglio e siamo convinti che i nostri clienti che serviamo siano felici per questo. “

Secondo Panelas, il nuovo sito ideato da Britannica conterrà sempre lo stesso autoritativo ed intoccabile contenuto di sempre. Più che aprire le sue “pagine ufficiali” al pubblico, Britannica ha creato un settore in cui i lettori possono contribuire e modificare le voci.

Tutti i contributi, afferma sempre Panelas, saranno controllati e distinguibili dal contenuto effettivo dell’ enciclopedia.
Da questo assunto la distinzione fondamentale con Wikipedia, che si prefigge lo scopo di rimanere una risorsa aperta e human edited al 100%, mentre l’obiettivo di Britannica è quello di mantenere una posizione autorevole nel mondo dell’enciclopedia, pur mostrando una sorta di facciata collaborativa 2.0 .

Andrew Keen, contributor di ThinkerNet, un comune critico di Wikipedia, ha affermato: ” Britannica sta cercando di recuperare il ritardo. Hanno un modello di business anacronistico che è stato completamente superato da Wikipedia “.

Nicole Ferraro, affascinante blogger di Internet Evolution, in conclusione afferma: “Britannica non deve necessariamente fare il passaggio al 2.0 o ad un eventuale 3.0 se questo non è ciò che permette il loro prodotto.”
E pone un interrogativo ferale:

C’è ancora spazio su internet per chi scrive contenuti e per chi ne usufruisce, come due distinte entità ?

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